Francesco Bertipaglia sarà a Cremona Musica 2017 per presentare al pubblico l’Harmonics Tuning System, un innovativo sistema di miglioramento del suono per strumenti a corda che si basa su una semplice intuizione. Ne abbiamo parlato con Bertipaglia, il suo ideatore, che ci ha raccontato come la speciale cordiera è nata e si è trasformata da prototipo a prodotto vero e proprio.
Ci può spiegare quali sono le particolarità di questa cordiera e su che strumenti può essere utilizzata?
La cordiera si basa su un concetto fisico acustico secondo il quale una corda armonica vibra in modo perfetto a una certa percentuale della sua tensione massima, circa al 70%. La tensione della corda sugli strumenti ad arco, oltre che dalla massa e dalla sezione, dipende anche dalla lunghezza totale, dall’attacco della cordiera all’attacco del pirolo per accordare. Con la cordiera tradizionale queste lunghezze sono diverse in maniera caotica: la corda più lunga è la seconda, segue la terza, segue ancora la prima, mentre la più corta di tutte è la quarta. Questo crea dei problemi molto gravi per le tensioni che saranno, chiaramente, tutte disuguali. I liutai per sopperire a questo inconveniente montano corde diverse per ottenere una certa omogeneità, ma corde diverse avranno anche timbri diversi. Con la nostra cordiera le lunghezze totali aumentano proporzionalmente dalla prima alla quarta corda. Otterremo in questo modo una tensione simile tra le quattro corde. Sarà fondamentale, pena la non riuscita del test, montare corde assolutamente uguali. La cordiera può essere montata su qualunque strumento ad arco senza nessuna esclusione.
Oltre a lei chi altro ha lavorato sul progetto?
Mi sono avvalso della collaborazione di un matematico, un architetto e due tecnici esperti nella lavorazione del carbonio.
Come e quando è nato il vostro progetto su questa cordiera?
Il progetto è nato nel 2010, ma è il risultato di riflessioni che io facevo fin dai tempi dei miei studi in conservatorio. Sono un contrabbassista e insegno da circa 25 anni musica da camera nei conservatori di Stato.
La sua cordiera può migliorare sensibilmente anche il suono degli strumenti da studio non di altissima gamma?
La cordiera è stata testata soprattutto su strumenti di poca importanza (recentemente qualche musicista l’ha montata su grandi strumenti) con risultati molto buoni. Ciò potrebbe significare una piccola rivoluzione sia dal punto di vista didattico che dal punto di vista sociale ed economico: molti studenti soffrono in maniera considerevole l’assenza di uno strumento poco sensibile alla dinamica senza la possibilità di poter contare su una gamma timbrica adeguata. Studiando su strumenti poco reattivi, con attacco molto duro, aumenteranno i difetti tecnici e finiranno per compromettere tutto il loro iter didattico. Con la nostra cordiera (che costerà quanto un violino cinese) gli allievi potrebbero avere la possibilità di godere di tutte quelle sensazioni tipiche di uno strumento professionale pur suonando uno strumento di modesta fattura.
A Cremona Musica presenterà un prototipo?
Il prodotto che presenteremo a Cremona Musica è quello finale, ma non escluderei a priori cambiamenti nel futuro.
Si sta occupando anche di chitarre: in che modo?
Mi sto occupando anche della chitarra, classica e moderna, del basso elettrico e anche del pianoforte applicando lo stesso principio in maniera meccanicamente diversa, ma per quest’anno preferisco presentare solo le cordiere.
A Cremona Musica cosa vedremo?
Tutta la gamma delle cordiere in vendita e una chitarra, ma quest’ultima solo in esposizione.
Perché avete scelto di essere presenti a Cremona Musica?
Chiaramente perché è una delle più importanti al mondo, per avere una maggiore visibilità e naturalmente per vendere il più possibile.